Il termine genitorialità è entrato ormai nel vocabolario di tutti i giorni, ma che cosa significa realmente questa parola??. Paternità e maternità non vanno più bene?.
No, o meglio non sono sufficienti a definire chi è e cosa fa un genitore da quando si è cominciato a ritenere che non sia sufficiente vivere un evento biologico, come la gravidanza, per trasformare donne, e uomini, appunto in genitori.
Essere, e sentirsi, genitori è processo soprattutto mentale che attraversa diverse fasi, richiede tempo e dura nel tempo. Si tratta di un percorso, non sempre lineare, fatto di ostacoli, imprevisti, cadute, riprese e traguardi e dunque non definito una volta per sempre. Molti sono i fattori che influenzano questo processo; alcuni riguardano l’individuo, come vive oggi e il figlio che è stato, altri la coppia genitoriale, altri ancora le tappe di sviluppo de* propr* bambin*, ma anche la rete famigliare e degli amici, la comunità in cui viviamo fino e perfino la società globale!!.
La genitorialità si definisce come uno spazio mentale relazionale, emotivo e di cura verso un bambino, che non coincide solamente con il parto, e si attiva con la nascita o l’arrivo de* figl*. Può essere anche definita come l'insieme di capacità di accudimento e di accompagnamento del percorso di sviluppo del bambino; trattandosi di competenze, la genitorialità è qualcosa che si può in qualche modo apprendere e non è naturalmente innato.
Anche ciò che si vive prima di avere il proprio bambino o bambina tra le braccia, come la gravidanza, il percorso di adozione o di procreazione medicalmente assistita, attiva questo processo e definisce chi è un genitore.
E’ importante focalizzare l’attenzione sul modo, complesso, in cui si forma e si agisce il proprio essere genitori. Lo ribadisco: non si tratta di competenze che si acquisiscono una volta per tutte. E questo è un bene perchè significa che si può sempre migliorare e modificare il proprio modo di essere genitori se ci accorgiamo che così come stiamo facendo non è efficace.
Purtroppo la comunicazione di massa degli ultimi decenni, dai film, ai social, non è stata di aiuto in questo. Modelli di presunta perfezione e le migliaia di informazioni, a volte tra loro contraddittorie, che riguardano il modo in cui “dovremmo” crescere ed educare i bambini e le bambine, generano confusione e fanno sentire inadeguati i più.
Lo ripetiamo: non esiste un modo giusto, migliore e unico, di essere genitore, ma tanti, diversi e tutti giusti rispetto alla propria storia personale e di famiglia!
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