Fare il genitore rappresenta una sfida importante e complessa da affrontare, non sempre accompagnata da gioia e gratificazione. La fatica fisica e mentale, i dubbi e le preoccupazioni possono essere molto complesse e difficili da vivere e può capitare di provare sentimenti di frustrazione e rabbia.
Le cause della rabbia dei genitori riguardano molto spesso il sovraccarico, fisico e mentale, oppure la delusione per qualcosa che non và come previsto o desiderato; in alcuni casi le incombenze quotidiane, una cattiva comunicazione e la mancanza di cooperazione all'interno della coppia genitoriale, possono provocare un forte stress, e quando si è stressati è più facile che si manifestino emozioni distruttive come la rabbia. In alcuni casi la rabbia può nascere da una situazione accaduta con i figli, a volte invece può essere indiretta e avere a che fare con i conflitti tra adulti, ad esempio nelle situazioni di separazione.
Può succedere a volte che la rabbia si trasformi in un comportamento aggressivo, sul piano verbale, emotivo e fisico; tali risposte, come picchiare, urlare, punire, hanno un effetto sulla dignità e l'integrità fisica e psichica del* bambin* e anche sulla relazione genitore-figli*, pertanto è molto importante riuscire a gestire gli attacchi di rabbia e limitarli al minimo.
Il genitore può reagire poi ai propri comportamenti con senso di colpa e vergogna, sentimenti che possono essere esperiti a lungo, cronicizzarsi e rendere difficile agire il cambiamento perché paralizzanti. Inoltre ci si può sentire un “cattivo” genitore e si può pensare di non voler abbastanza bene al* propri* figli*.
Tuttavia, se da una parte è importante evitare gli attacchi di rabbia per le ripercussioni che ha sul benessere de* bambin* e de* ragazz*, è altrettanto importante non negare o tentare di sminuire la propria rabbia, diversamente il rischio è che si accumuli ed esploda successivamente in modo incontrollabile. La rabbia è un’emozione di base, vissuta da tutti gli esseri umani, ed è fondamentale per la nostra sopravvivenza.
Può essere difficile imparare a gestirla perché può avere origini profonde ed essere radicata nelle nostre esperienze passate, nella nostra infanzia ed essere presente nel modello genitoriale che ci è stato trasmesso, ma ad oggi conosciamo molte strategie per contenerla.
Come possiamo dunque provare a gestire questa rabbia ?
1. Parlarne, riconoscerla ed accettarla; essa ci segnala che qualcosa non và ed è quindi importante “ascoltarla” e comprendere cosa può averla scatenata,
2. Interrompere il ciclo della rabbia allontanandosi, anche solo per pochi minuti, dalla situazione in cui ci si trova per evitare che ci sia un'escalation,
3. Comunicare con i figli in modo dialogico e autorevole, non autoritario, senza alzare la voce o minacciare punizioni o altre ripercussioni,
4. Riparare: ad esempio scusandosi e spiegando ai figli che cosa è successo; non si tratta di giustificare, ma anzi di spiegare che si può sbagliare e che è importante cercare di migliorare,
5. Imparare dagli errori e darsi il tempo di migliorare:, imparare a gestire la rabbia è un processo e non avviene in un click!
Coinvolgere l’altro genitore è molto importante per riuscire nella presa di consapevolezza e nella creazione di un’alleanza positiva che riduca le situazioni di stress e le reazioni di rabbia.
Infine il supporto di un professionista, siano colloqui di sostegno psicologico o un percorso psicoterapeutico, può essere di grande aiuto per il genitore nell’individuare le radici delle proprie risposte comportamentali ed emotive e facilitare l’individuazione di proprie modalità e strategie di gestione della rabbia.
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